Il Sudafrica è un Paese di straordinaria bellezza e tra i primi 3 al mondo per biodiversità. Vanta servizi di livello occidentale, un clima invidiabile, numerosi parchi e riserve naturali colmi di fauna, due oceani, spiagge sconfinate e strutture ricettive per tutte le tasche. E’ una destinazione ideale per famiglie, gruppi di amici e viaggi di nozze. Inoltre si presta ad essere visitato anche in self-drive, grazie ad un’ottima rete stradale.
- destinazione ideale per famiglie
- ampia scelta per tutte le tasche
- rischio malarico basso o inesistente
- ottimo rapporto qualità/prezzo
- clima piacevole tutto l'anno
- eccellenti safari fotografici
- grande abbondanza e varietà di fauna
- wilderness feeling inferiore a destinazioni come Botswana o Zambia
- grandi città pericolose dopo il tramonto
Wildlife
Oltre ad ospitare circa il 90% dei rinoceronti africani, il Sudafrica ospita una quantità e varietà impressionante di fauna. Con le maggiori possibilità rispetto a qualunque altra destinazione africana di avvistare animali particolarmente rari od elusivi come il licaone e il leopardo. Abbondantissima anche l’avifauna e la fauna marina.
Clima
Non necessariamente le migliori condizioni meteo equivalgono ai periodi migliori per fare certe esperienze. Lo spettacolo del deserto fiorito lungo la costa occidentale, ad esempio, è visibile solo nei mesi di agosto e settembre, che sono certamente più a rischio pioggia rispetto a quelli estivi. In linea di massima, il Sudafrica è attraversato da 2 principali fasce climatiche:
- quella delle piogge invernali, che interessa la zona del Western Cape, di buona parte dell’Eastern Cape e del Northern Cape;
- quelle delle piogge estive, in tutto il resto del Paese.
A differenza che in altri paesi dell’Africa australe, orientale od equatoriale, le piogge in Sudafrica sono tuttavia molto più moderate e, anche nella cosiddetta stagione delle piogge, sono tutt’altro che da escludere prolungati periodi di siccità.
In altre parole, il Sudafrica è davvero una destinazione per tutte le stagioni.
Stagionalità
Per conoscere le esperienze che puoi vivere nel corso di un viaggio in Sudafrica, consulta il nostro articolo “Idee di viaggio in Sudafrica“.
Birdwatching
Fioritura
Safari fotografici
Sardine run
Shark breaching
Stagione delle nascite
Turtle tracking
Whale watching
Caratteristiche generali
Città, arte e storia
Collegamenti interni
Culture locali
Itinerari in self-drive
Paesaggi
Qualità-prezzo
Viaggi di nozze
Wildlife
Attività e highlights
4x4
Birdwatching
Fotografia naturalistica
Safari
Safari a cavallo
Shark Diving
Trekking
Whale watching
Le principali regioni del Sudafrica
Di seguito una panoramica delle principali macro-aree del Sudafrica, non necessariamente corrispondenti alla suddivisione politico-amministrativa ufficiale.
Cape Town è l’epicentro di una regione meravigliosa, che include le spiagge e i leggendari promontori della Penisola del Capo, spiagge e lagune della costa occidentale, vigneti e riserve marine popolate da foche, pinguini, delfini, squali e balene.
Eastern Cape
I villaggi Xhosa del Transkei, le spiagge bianche della Wild Coast, le foreste dell’Addo, le dune e le spiagge del Greater Addo NP, i nugoli di sardine e i branchi di squali delle Protea Banks. Uno dei pezzi di Sudafrica più autentici e meno conosciuti.
Garden Route
Le spiagge di Mossel Bay, Wilderness e Plettenberg Bay, la laguna di Knysna, una ghost forest dove forse si nascondono gli ultimi elefanti della Garden Route. Ma soprattutto la foresta costiera di Tsitsikamma, con i sentieri escursionistici tra i più spettacolari del Sudafrica.
Gauteng (e Free State)
Johannesburg è unica per capire passato e presente del Sudafrica. Pretoria si tinge di viola quando le jacarande sono in fiore. Cradle of humankind ci riporta alle origini della nostra specie. Bloomfontein è la città dei fiori, oltre ad essere la terza capitale del Paese.
Greater Kruger
Scopri i segreti per un safari perfetto tra aree aperte al pubblico e riserve private. Scopri le riserve più esclusive ed esplora questa immensa wilderness in autonomia oppure in safari guidati in jeep, a piedi o in MTB. E per i più avventurosi, anche in 4×4 o a cavallo.
Karoo
Scopri l’aspra bellezza di questa terra di spazi sconfinati e spettacolari stellate. Esplora il Karoo NP o esclusive riserve private, come Sanbona o Samara. Percorri strade e passi di montagna sconosciuti al turismo di massa, nel cuore del Sudafrica più autentico.
Kwa-Zulu Natal
La provincia più varia del Sudafrica: dai monti del Drakensberg che svettano sopra i 3000 metri, alle spiagge, la barriera corallina e le foreste sub-tropicali dell’Isimangaliso. Ma anche cultura zulu, safari in barca, il meglio del birdwatching e la movida di Durban.
Limpopo & Mpumalanga
Kruger a parte, c’è il bellissimo Blyde River Canyon, il terzo più grande al mondo, le foreste e le montagne del Waterberg, villaggi Venda e uno dei parchi nazionali più affascinanti e meno conosciuti del Sudafrica: Mapungubwe.
Northern Cape
Il deserto fiorito (in primavera) del Namaqualand, lungo la costa atlantica. La regione del Kalahari offre 2 parchi transnazionali (Kgalagadi e Richtersveld), uno che si chiama come le sue cascate (Augrabies) e uno che ospita specie in via di estinzione (Mokala).
Northwest Province
Le bellissime riserve Big 5 e malaria-free di Pilanesberg e Madikwe, probabilmente il miglior luogo in Sudafrica per avvistare il ghepardo ed il licaone. E per chi vuole giocarsi qualche fiche, la piccola Las Vegas sudafricana di Sun City.
Genti e popoli del Sudafrica
Il Sudafrica è un crogiuolo di etnie, frutto di migrazioni millenarie (quella delle tribù di etnia Bantu dall’Africa occidentale e centrale), di colonizzazioni (olandesi e britannici) e di incroci con i Khoisan, i veri e per millenni unici abitanti di queste terre. Il Sudafrica conta oggi 11 lingue ufficiali, tra cui l’inglese, l’Afrikaans, il Xhosa, lo Zulu e il Sotho.
Afrikaner
Sono i discendenti dei boeri arrivati nell’odierna Cape Town nel 1652, e dei francesi ugonotti in fuga dalle persecuzioni religiose nei Paesi Bassi alla fine del XVII secolo. Parlano l’Afrikaans, simile all’olandese dei primi coloni, oggi più somigliante al fiammingo. La loro espressione politica, il National Party, fu l’architrave, insieme alla Chiesa Riformata Olandese, del regime dell’apartheid. Dopo il 1994 il popolo Afrikaner ha dato vita ad una piccola diaspora. Popolo da sempre amante dello sport e della vita outdoor, rugby e cricket in particolare.
Xhosa
I Xhosa sono una serie di clan originari del Capo orientale, in particolare della regione del Transkei, dove sembra che risiedessero almeno dal VII secolo d.C. Il Xhosa forse più famoso al mondo fu Nelson Mandela. Essendo stati i primi ad entrare in contato con i Khoisan, ne assimilarono delle sonorità del linguaggio (il cosiddetto click language). Tradizionalmente popolo di ottimi pastori, si distinguono per un forte senso della comunità. Per numero sono il secondo gruppo etnico del Sudafrica, dopo gli Zulu, con i quali storicamente sono stati spesso in rapporti conflittuali, spesso dalla parte dei perdenti. Per contro sono l’unica etnia del Sudafrica a non essere mai stata ridotta in schiavitù.
Zulu
Gli Zulu sono il principale gruppo etnico del Sudafrica e la loro lingua è la più diffusa in Sudafrica, tra quelle di ceppo Bantu. La loro roccaforte è la provincia del KwaZulu Natal, ma si trovano un pò ovunque, soprattutto nel Gauteng. Hanno la fama di popolo guerriero e, ancora oggi, molti di loro reclamano il loro regno alla Repubblica del Sudafrica. E’ uno zulu il penultimo presidente del Paese, Jacob Zuma. L’aeroporto di Durban porta il nome di King Shaka, in onore del più grande condottiero della storia del loro popolo, colui che costruì la Zulu Nation e che inflisse all’esercito britannico, nel 1879, una delle sue più cocenti sconfitte di sempre.
Venda
I Venda sono una delle popolazioni di ceppo Bantu originarie dei grandi laghi dell’Africa orientale. Sono in realtà un misto di diverse etnie africane, stabilitesi nell’area delle Soutpansberg Mountains, a nord dell’attuale provincia del Limpopo. Hanno un sistema di credenze fortemente impregnato di mistica e spiritualismo. La loro storia comincia nel 9 secolo e tocca il suo apice con il regno di Mapungubwe, che si spegnerà nel 1240. Durante l’apartheid gli fu concessa una terra formalmente autonoma (Bantustan) di circa 4500 kmq. Per questo motivo furono coinvolti meno di altri nella recente burrascosa storia del Sudafrica. Questo ha consentito loro di preservare tradizioni e costumi quasi intatti fino ai nostri giorni.
Shangaan Tsonga
I Tsonga Shangaan sono un’etnia composta da diverse tribù per un totale di circa 6 milioni di persone, di cui circa un quarto (Shangaan) vive in Sudafrica e gli altri (Tsonga) tra Zimbabwe e Mozambico. Il loro arrivo nell’ex Transvaal (le attuali provincie di Mpumalanga e Limpopo) risale al 18° secolo. La loro lingua è molto simile allo Zulu. A partire dalla metà degli anni ’60, la deportazione da parte del regime di Pretoria ne sconvolse la struttura sociale. Benché formalmente aderenti a sette cristiane di vario genere, la cultura animista ed il culto dello spirito degli antenati è ancora oggi prevalent, così come il ricorso alla medicina sciamanica.
Indiani
A cavallo del 19° secolo il Sudafrica fu interessato da una forte immigrazione dall’India. Tra i presenti, non passò inosservata la figura di un valente avvocato, un certo Gandhi. Oggi Durban è forse la città al mondo, fuori dall’India, con il maggior numero di indiani, perlopiù concentrati nella provincia del Kwazulu Natal, dove superano abbondantemente il milione. Attivi soprattutto nel commercio e nel settore turistico, costituiscono una forte classe media, anche se in parte ancora avulsa dal resto della società sudafricana. Per questo, nonostante oltre 150 anni di presenza in Sudafrica, gli indiani sono ancora visti da taluni come degli estranei.
Khoisan
I Khoisan sono i discendenti di tribù di cacciatori raccoglitori presenti nell’Africa australe da almeno 20000 anni. Il nome di bushmen (boscimani) con il quale sono stati denominati a lungo, è oggi caduto in disuso, essendo considerato dispregiativo. I Khoisan non appartengono al ceppo Bantu ma discendono direttamente dai nostri antenati dell’età della pietra. Sono degli straordinari cacciatori, con un’abilità incredibile nel seguire le tracce delle loro prede per giorni e di sopravvivere in un ambiente con grande scarsità di sorgenti d’acqua potabile. Il loro stile di vita nomade fu definitivamente compromesso dall’arrivo di tribù Bantu (soprattutto Xhosa) e dai colonialisti europei. La società originaria dei San è ormai sull’orlo dell’estinzione, mantenuta in qualche modo in vita da alcuni ambiziosi community projects nella regione del Capo e in quella del Kalahari.
Pedi (Sotho del nord)
Stimati intorno ai 7 milioni di individui, i Pedi costituiscono il secondo gruppo linguistico (Sotho) del Sudafrica. Emigrarono dalla regione dei grandi laghi dell’Africa centrale circa 5 secoli fa. Le abitazioni tradizionali dei Pedi sono i rondavels, piccole capanne fatte di sterco, coperte da un tetto in paglia circolare. I Pedi sono famosi per essere dei buoni cantastorie. La loro cultura e religione sono essenzialmente di stampo animista. Grande attenzione viene posta ai funerali, celebrati non prima di 7 giorni dal decesso, per consentire a quante più persone possibile di parteciparvi.
Cape colored
I Cape Colored sono un’etnia, si sarebbe detto un tempo, di razza mista. Minoranza nel Paese, sono il gruppo etnico più. numeroso a Cape Town e nella Provincia del Western Cape. Sono presenti anche lungo la costa occidentale e nel Northern Cape. Nella maggior parte di loro scorre sangue Khoisan nelle vene, ma anche bantu, europeo ed asiatico. Questi ultimi sono prevalenti a Cape Town, nell’ex township di Bo-Kaap, dove si aggregarono i discendenti degli schiavi importati dal sud-est asiatico. Come lingua principale parlano l’Afrikaans.
Clima e stagionalità in Sudafrica
Il Sudafrica presenta notevoli differenze climatiche al suo interno, ma a grandi linee si possono delineare 2 macro-aree:
1) La zona occidentale, che include la regione del Kalahari (Northern Cape), la costa occidentale, la regione del Capo occidentale (Western Cape) fino a tutta la Garden Route ed il Karoo, ha un clima di tipo mediterraneo, con inverni miti ma piovosi ed estati calde e più asciutti.
2) In tutto il resto del Sudafrica la stagione delle piogge è invece in estate (novembre-marzo), mentre gli inverni sono soleggiati ed asciutti.
Dicembre-Febbraio
Piena estate in tutto il Paese. A Cape Town e nelle spiagge della Garden Route è altissima stagione. Tempo caldo e soleggiato in tutto il Paese, con picchi di umidità nel Kwa-Zulu Natal e nella regione del Kruger, con possibili forti precipitazioni, soprattutto di notte. E’ la stagione migliore per il birdwatching, con diverse specie di uccelli che migrano dall’Europa per svernare in Africa. Lungo le spiagge del Maputaland (da St Lucia fino a Kosi Bay), si può assistere al favoloso spettacolo della deposizione e della schiusa delle uova delle gigantesche tartarughe liuto e caretta-caretta.
Marzo-Aprile
L’estate australe ripiega gradualmente ma il clima si mantiene ancora caldo (soprattutto a marzo) e soleggiato un pò ovunque.
Maggio-Giugno
Si entra nell’inverno australe, le giornate si accorciano, le notti si fanno fresche, la savana comincia a rinsecchirsi e le pozze d’acqua a diradarsi. Nella regione del Capo il meteo diventa capriccioso ed imprevedibile.
Luglio-Settembre
Sono forse i mesi migliori per i safari, per la scarsità d’acqua e la vegetazione decisamente meno fitta (molti alberi perdono le foglie, l’erba della savana è più bassa). La stagione del whale watching tocca il suo apice a settembre. Agosto e settembre sono i medi della fioritura, che raggiunge vette spettacolari lungo la West Coast ed in particolare nel Namaqualand.
Ottobre-Novembre
Mesi di transizione ma dai connotati già decisamente estivi. Whale watching ancora ottimo nella regione del Capo, la savana comincia nuovamente a rinverdire, anche se in caso di assenza di precipitazioni le strade sterrate possono accumulare molta polvere. Le notti fredde nel bush sono solo un ricordo.
La situazione Covid-19 in Sudafrica
Per aggiornamenti in tempo reale sui viaggi per turismo (e non) in Sudafrica, consulta il sito della Farnesina.
Il Sudafrica in breve
Da sapere prima di partire.
Documenti e formalità doganali
Necessario il passaporto elettronico. Richiesta validità residua di almeno 30 giorni successiva alla data di uscita prevista dal Paese, con almeno 2 pagine bianche nella sezione Visti.
Voli e collegamenti internazionali
Non esistono (al momento) voli diretti dall’Italia, ma sono diverse le compagnie aeree europee (British Airways, Air France, KLM, Lufthansa, Virgin, Swiss), mediorientali (Emirates e Qatar Airways) ed africane (Egypt Air, Ethiopian Airlines) ad effettuare voli con scalo.
Rete stradale
Ottima, per gli standard africani (e non di rado anche per quelli europei). Alcune strade secondarie o nelle zone rurali sono però piene di buche, soprattutto durante la stagione delle piogge.
Sicurezza
Le statistiche ufficiali dipingono il Sudafrica come un Paese con enormi problemi di sicurezza, ma questo di solito non coinvolge i turisti. Usando le normali precauzioni raccomandabili ovunque, per un turista il Sudafrica non è assolutamente una destinazione a rischio.
Valuta e banche
La valuta ufficiale è il rand. Banche e sportelli automatici hanno una buona distribuzione sul territorio, rendendo agevole il prelievo a qualsiasi ora. Cambiare contante in banca può essere invece un’operazione lunga e comunque più costosa. Del tutto inutile cambiare euro in dollari prima della partenza, che andrebbero poi comunque cambiati in rand, perdendoci quindi due volte sul cambio. Le carte di credito (VISA e Mastercard) sono accettate praticamente ovunque, mentre è molto meno diffusa l’American Express.
Lingue
Delle 11 lingue ufficiali, la lingua franca per gli stranieri è l’inglese, parlato praticamente ovunque.
Fuso orario
Quando da noi è in vigore l’ora legale, Italia e Sudafrica hanno lo stesso orario. Con l’ora solare invece il Sudafrica è 1 ora avanti.
Telefoni cellulari
Buona copertura un pò su tutto il Paese, tranne che all’interno dei parchi nazionali, dove la copertura è soprattutto in prossimità dei rest camp. Per evitare salassi causa roaming, conviene all’arrivo acquistare un sim ricaricabile locale (Vodacom è forse la più diffusa), separando il traffico voce (airtime) da quello per navigare in internet (data bundle), scegliendo il pacchetto con la combinazione che più fa al caso vostro. Quasi ovunque locali, ristoranti, hotel, ecc. dispongono di wifi ad uso gratuito per i clienti.
Trasporti locali
Buona rete di collegamenti aerei domestici. Scarsissima invece quella su rotaia. Nei maggiori centri urbani, funziona benissimo Uber: efficienti e relativamente economici. Prendere invece bus locali (i minivan sono chiamati taxi) può essere davvero una pessima idea.