Windhoek è la capitale della Namibia. Ha un aspetto austero che rimanda al suo passato coloniale germanico. E’ il principale hub internazionale del Paese. La città merita almeno una notte di sosta per poter apprezzare i suoi monumenti ed i suoi locali, tra cui deliziosi ristoranti. E’ comoda per raggiungere in 4-5 ore di macchina sia il Deserto del Namib a sud-ovest che Swakopmund a nord-ovest. In nemmeno 3 ore si arriva nel Waterberg e in meno di 6 all’Etosha National Park.

Per molti Windhoek è solo un punto di arrivo o di partenza dalla Namibia, dove ritirare o riconsegnare il proprio veicolo o, al massimo, sostare una notte se proprio non se ne può fare a meno. La capitale della Namibia è invece una graziosa città, che merita di essere considerata più di un mero punto di stopover.

L’Etosha è il più grande parco nazionale namibiano, e uno dei più grandi e famosi del continente africano. Nonostante l’estrema aridità, ospita una fauna molto abbondante e varia. E senz’altro il luogo migliore della Namibia dove osservare il ghepardo, il rinoceronte nero ed il ghepardo. Notevole anche la presenza di iene, zebre, springbok, elefanti e giraffe. Nonostante le dimensioni, le strutture ricettive sono poche ed il parco è raramente particolarmente affollato, anche in alta stagione.

La fauna abbondante e concentrata soprattutto intorno alle pozze, soprattutto durante la stagione secca. Grande abbondanza di elefanti, giraffe, zebre, orici, springbok, gnu. Tra i grandi predatori abbondano il leone, la iena maculata, il ghepardo. Quanto alla flora, prevalgono acacie, alberi di mopane ed arbusti. Il pan è completamente desertificato.

Il periodo migliore per i safari è quella che coincide con la stagione secca, da maggio a settembre. La migliore stagione del birdwatching in compenso, coincide proprio con la stagione delle piogge, da novembre a marzo.

Graffiti rupestri ed elefanti del deserto

La regione di Twyfelfontein si trova in una delle zone con i paesaggi più belli del Damaraland. Deve la sua fama ai millenari graffiti rupestri che raffigurano scene di caccia degli antichi boscimani, e ai leggendari elefanti del deserto che solcano i letti dei fiumi fossili tra vallate ricoperte di savana in mezzo ad un deserto di roccia. Nel classico itinerario che dalla costa punta verso nord e l’Etosha, Twyfelfontein è di norma la tappa intermedia, dove pernottare non meno di 2 notti.

Swakopmund è la più bella città della Namibia. La sua architettura è esplicitamente germanica, la sua posizione decisamente originale, incastonata tra le dune del deserto del Namib e l’oceano Atlantico. Ha un clima mite e piuttosto costante tutto l’anno, caratterizzato da scarsissime precipitazioni. E’ una tappa imperdibile di ogni viaggio in Namibia per l’ampia gamma di attività ed escursioni che offre. E’ inoltre un crocevia praticamente obbligato sulla rotta tra il Sossusvlei ed il Damaraland. Si consiglia una sosta non inferiore alle 2-3 notti.

A Swakopmund il clima è mite e soleggiato tutto l’anno. Grazie alla brezza marina le temperature estive raramente si fanno torride, a differenza di Windhoek o dell’entroterra. E sono più miti anche gli inverni. A Swakopmund due cose possono essere date per quasi certe: l’assenza di pioggia e la nebbia. La prima è del tutto sporadica e quasi solo verso aprile, nella transizione dall’estate all’inverno. La seconda c’è invece quasi tutti i giorni, soprattutto al mattino, ma dura poco, spazzata via dall’implacabile sole africano.  Le giornate estive sono significativamente più lunghe, grazie anche all’ora legale.

Le più grandi dune di sabbia del mondo.

Il Sossusvlei ed il Deadvlei sono le 2 perle più famose del deserto del Namib. Una tappa assolutamente da non mancare, soprattutto se si tratta del primo viaggio in Namibia. Occorre però un veicolo fuoristrada per percorrere gli ultimi 5 km di piste di sabbia. Vi attende un oceano di dune, un mondo magico di pace e di silenzio. I momenti migliori per la fotografia sono l’alba e il tramonto, ma per questo occorre pernottare in uno dei pochi ed esclusivi lodge all’interno di concessioni private, con accesso diretto anche al di fuori degli orari al pubblico.

Il Sossusvlei

Il Sossusvlei è un bacino di argilla salata circondato da dune. Nella lingua Nama Sossus significa qualcosa come “fiume cieco” e si riferisce al fiume Tsauchab, che quando è in piena si insinua nel deserto senza raggiungere l’Atlantico, distante solo 50 km dal suolo. 60.000 anni fa il fiume Tsauchab sfociava presumibilmente nell’Oceano Atlantico. A causa dell’insabbiamento e del taglio del fiume, tutti i 50 km fino all’Atlantico sono costituiti da diversi vleis, di cui il Sossusvlei è il più noto. A complicare la situazione, il vento ha formato le famose dune alte fino a 300 metri, che circondano i vleis. Molto raramente, circa ogni dieci anni, dopo piogge eccezionali, lo Tsauchab riempie d’acqua il bacino argilloso e forma un lago, che rimane per qualche tempo grazie agli strati argillosi impermeabili e che forma un bellissimo contrasto con il paesaggio dunale circostante con le sue acque turchesi.

Il Deadvlei

Vicino a Sossusvlei si trova l’altrettanto impressionante Dead Vlei. Questo Vlei è stato a lungo isolato dal fiume Tsauchab da una grande duna di sabbia. Il risultato è una grande quantità di alberi di camelthorn morti, conservati dal clima estremamente secco che impedisce agli alberi di decomporsi. Ai margini del Dead Vlei si può scalare il “Big Daddy”, chiamato anche “Crazy Dune”, che si presume sia la duna di sabbia più alta del mondo. È consigliabile arrivare nelle prime ore del mattino per tentare di scalare la duna, poiché il percorso dura da 1,5 a 2 ore ed è estremamente faticoso. Lo sforzo è ricompensato da uno dei panorami più incredibili! La discesa è divertente e veloce! La vecchia strada avventurosa per Sossusvlei è stata asfaltata nel 2006. Dopo 45 chilometri si raggiunge la nota Duna 45, che spicca per la sua altezza ed è un popolare motivo fotografico. Il momento migliore per scattare le foto è durante le prime ore del mattino e nel tardo pomeriggio, quando il sole basso crea un gioco di ombre contrastanti.

Cinque chilometri prima di raggiungere Sossusvlei la strada asfaltata termina. Gli ospiti che guidano un 4×4 e hanno esperienza di guida sulla sabbia spessa possono proseguire fino al Vlei. Tutti gli altri devono camminare o usufruire del servizio navetta. I visitatori devono lasciare il parco prima del tramonto e devono essere registrati all’ingresso del parco.